mercoledì 23 settembre 2009

Radon, Oms riduce i limiti di accettabilità

Radon, Oms riduce i limiti
di concentrazione nelle case a 100 Bq/m3
La Comunità Europea raccomanda i 200 Bq/m3

GINEVRA (22 settembre) - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha drasticamente ridotto i livelli di concentrazione accettabili nelle abitazioni per il radon, gas radioattivo di origine naturale che può causare cancro al polmone. Lo ha detto una portavoce dell'Oms confermando confermando un'informazione della stampa elvetica. Il radon è la seconda causa di cancro al polmone dopo il tabacco, ha detto la portavoce dell'Oms Fadela Chaib.
L'Oms raccomanda quindi di abbassare i valori di riferimento per il radon ad un massimo di 100 Becquerel (Bq per metro cubo per minimizzare i rischi per la salute, pari a un decimo del massimo di 1000 Bq/m3 indicato nel 1996. Se tale livello non può essere raggiunto, la concentrazione non dovrebbe tuttavia superare i 300 Bq/m3, afferma l'Oms. La nuova raccomandazione nasce da studi epidemiologici condotti in Europa, Stati Uniti e Cina sugli effetti nocivi dell'esposizione al radon nelle abitazioni, ha spiegato un esperto dell'Oms. Molti Paesi hanno già fissato limiti tra 200-400 Bq/metro cubo.

In Italia non c'è ancora una normativa per il limite massimo di concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. La Comunità Europea raccomanda i limiti di 200 Bq/m3 per le nuove abitazioni e 400 Bq/m3 per quelle già esistenti. Molti paesi hanno adottato valori di riferimento più bassi: Stati Uniti: 150 Bq/m3, Regno Unito: 200 Bq/m3 , Germania: 250 Bq/m3 La Svizzera ha invece optato per un valore limite prescrittivo di 1000 Bq/m3 e un valore operativo (raccomandato) di 400 Bq/m3, mentre le scuole, per la presenza di bambini e giovani, sono state considerate alla stregua di locali abitativi.
In ogni caso i valori medi misurati nelle regioni italiane variano da 20 a 120 Bq/m3
Tratto da : Il Messaggero.it

Nota personale sull’argomento

A seguito di questo articolo, che personalmente ritengo una colossale bufala, in appoggio alla strategia “commerciale” di qualche lobby, al pari del cambiamento climatico planetario, o dei rischi che si potrebbero correre sfruttando l’energia nucleare ed altre isteriche invenzioni simil-verdi o ambientaliste, mi chiedo se una delle molteplici strutture Istituzionali del nostro territorio ha pensato a commissionare uno studio o un progetto che definisca in modo perentorio e definitivo quali sono i rischi per la popolazione - se vi sono - o il grado di verità che articoli come questo, portano in bagaglio.

Interessante era stato l’incontro organizzato in Valle Cervo alcuni anni fa, ma sarebbe a questo punto più interessante ed utile venire a conoscenza di come i nostri Comuni, che si ritengono in grado di fare da soli, si siano organizzati per controbattere gli allarmismi lanciati sui media come l’esempio che ho sopra riportato. Abbiamo poi una Comunità Montana che affonda le sue radici su un territorio quasi per intero interessato dal fenomeno… qual è il suo operato sull’argomento ?
Andiamo oltre. Il Consorzio dei Comuni recentemente rinvigorito con cariche di prestigio, ha portato avanti in questi anni di "vegetale" esistenza un progetto in tal senso ?
E la Provincia, oggi in mano agli uomini “del territorio” - ma imposti da Roma - ha ereditato dalla precedente amministrazione di sinistra - che si è sempre eletta a difensore del popolo - un’organizzazione, un ufficio, un incaricato in proposito ? No ? Quali sono allora le prospettive future ?

Continueremo a pendere dalle labbra di certa stampa scandalistica e catastrofista, oppure ci metteremo a fare sul serio, proponendo alle popolazioni informazioni “certificate” ed esenti da interessi di parte ? Insomma, almeno per quanto riguarda l’informazione e la salute dei cittadini, vogliamo fare del nostro meglio ?
23.09.2009 - Alberto Conterio