venerdì 27 settembre 2013

Una pagina di Storia...



Una pagina di Storia...

"La nostra patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro Re. Ma la loro patria, che cos’è? Lo capite voi?
Vogliono distruggere i costumi, l’ordine, la Tradizione.
Allora, che cos’è questa patria che sfida il passato, senza fedeltà, senz’amore?
Questa patria di disordine e irreligione?


Per loro sembra che la patria non sia che un’idea; per noi è una terra.
Loro ce l’hanno nel cervello; noi la sentiamo sotto i nostri piedi, è più solida.
E’ vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo e che vogliono fondare sull’assenza di Dio…
Si dice che siamo i fautori delle vecchie superstizioni…
Fanno ridere!
Ma di fronte a questi demoni che rinascono di secolo in secolo, noi siamo la gioventù, signori!
Siamo la gioventù di Dio. La gioventù della fedeltà".
 
François de Charette
Generale dell'esercito cattolico di Re Luigi XVIII

lunedì 9 settembre 2013

Scorcio quotidiano di un tempo che fu



Scorcio quotidiano di un tempo che fu

Pubblico per gentile concessione della Sig.ra Chiara Fiorina un documento da Lei ritrovato che riguarda le scuole elementari in valle di un tempo che fu… si tratta di un passo tanto breve quanto importante della storia locale, tratto dal n° 33 de “L’operaio italiano” del 12-13 agosto 1882 (Stampato a Torino)

(la fotografia pubblicata non si riferisce al testo...)
 “Quittengo – Favorita dall’ora propizia (4 pom.) la gente accorse numerosa, anche dai paesi vicini, ad assistere alla geniale funzione, effettuata nell’oratorio di San Rocco, che era ristretto per contenere la folla accorsa.
Sopra un palco improvvisato la tenera brigata infantile Sali per dar saggio di recitazione di dialoghi, di poesie, di canto con grazia tale da riscuotere calorosi applausi. Questi esercizi sono utilissimi perché conferiscono disinvoltura e grazia nel parlare, civiltà nel conversare.
Lode all’indefessa, distinta, compita maestra Sig.ra Picchiotti, che sostiene la fatica di istruire diligentemente una scolaresca di 50 e più individui.
Vi erano poi lavori femminili di cucito, ricamo, ai ferri, al gancetto, alla navicella…
Una borsetta ovale, un grembiulino, un portabiglietti e un tappeto attirarono particolarmente gli elogi.
Buona parte degli oggetti avrà l’onore di trovar posto nell’imminente esposizione biellese, a legittima soddisfazione delle abili alunne e della lodata maestra.”

Splendido vero?
Si parla di folla e di una scolaresca di oltre 50 bambini!!! Sono numeri che hanno dell’incredibile. Quanta acqua è passata nel Torrente Cervo da allora.