lunedì 13 dicembre 2010

Salvaguardia dell’ambiente e protezione abitato

Salvaguardia dell’ambiente e protezione abitato

Nel pomeriggio di domenica 12 dicembre, facendo una passeggiata dopo pranzo, per fruttare l’ultimo sole di una magnifica giornata, ho voluto fare un sopraluogo alle opere - davvero notevoli – di protezione all’abitato della nostra Frazione.
Sulle poco estetiche reti non avrei nulla da obiettare, con gli altri residenti (vicini di casa) stiamo inoltre provvedendo a facilitare la crescita della vegetazione rampicante naturale necessaria a nasconderle un pochino alla vista per migliorare l’impatto visivo, mentre per quanto riguarda i terrapieni e i canali di scolo delle acque posti alle spalle della nostra chiesetta, il sopraluogo non mi hanno fatto cambiare idea al riguardo, dubbi che confermano quanto avevo potuto intuire già l’anno passato quando ero già stato a far visita ad esse durante le fasi finali di costruzione.


Ciò che mi convince poco, e che alle spalle di questi terrapieni, che gravano con il loro peso sul terreno che conosciamo, vi sono canali di scolo, che richiedono una manutenzione continua perché risultino in ogni stagione liberi da foglie, rami e detriti vari per essere efficienti. A distanza di un anno circa dalla conclusione dei lavori, lo stato di “abbandono” è già visibile. Conoscendo poi, le famose disponibilità finanziarie del nostro popolarissimo comune, non c’è la minima speranza che queste manutenzioni vengano svolte almeno una volta ogni 12 mesi. La stagione propizia ad esse, potrebbe essere proprio l’attuale, per sgomberare soprattutto le foglie cadute in autunno preparando i canali alla inevitabile acqua che verrà giù in primavera (come sempre) !
Chi ha fatto il progetto, chi l’ha approvato e finanziato, hanno valutato questa non secondaria necessità (vita natural durante) dell’opera ? Posso avere il dubbio che ciò sia stato fatto ?
Altra cosa, e qui non sono sicuramente all’altezza di chi ha fatto il progetto ed eseguito l’opera, ma… è possibile che 100 è più metri di canale di scolo nuovo, messo in opera in cemento e pietre, per convogliare le notevoli quantità d’acqua che sappiamo possono presentarsi ad ogni stagione dopo due o tre giorni di pioggia continua (un fatto per nulla eccezionale dalle nostre parti), possa alla fine del suo percorso immettersi tranquillamente sul ruscello di scarico già esistente posto di fianco alla chiesetta senza che questo sia stato approfondito, ri arginato o comunque accomodato per accogliere una quantità d’acqua sicuramente superiore a quella per il quale era stato previsto e costruito un secolo fa ?
Questo dubbio insieme a quella che personalmente considero una evidente strozzatura del canale che si immette a forza nel nuovo sifone costruito, prima di sfociare nel ruscello su indicato, sono secondo me dei punti deboli di tutta questa opera.
Altra cosa, che esula dall’opera in se, ma che è legata ai lavori compiuti intorno all’abitato : parliamo sempre di salvaguardia dell’ambiente, del rispetto della natura ed altre cose simili…
Ma possibile che siano stati abbandonati ovunque resti di cantiere (assi d’armatura, e filo di ferro ovunque), bottiglie di plastica (degli operai che lavoravano), detriti di lavorazione (cemento in più sversato a caso) ?
Nessuno s’è accorto dei danni consistenti alle mulattiere ed ai muretti a secco, non ripristinati, e che nessuno provvederà più a rimettere in ordine ?

E’ stata effettuata una verifica da personale della nostra amministrazione comunale al termine dei lavori per verificare queste cose così come la buona esecuzione dei lavori medesimi ?
Sono tutte domande che ognuno di noi può porsi e che il Comune interessato dovrebbe essersi posto. Nel caso l’avesse fatto quindi, a distanza di un anno dal termine dei lavori, avrebbe dovuto porre rimedio… penso.
Da parte mia, ho raccolto delle fotografie e stilerò una relazione che ho intenzione di consegnare a brevi mano a persone che siedono in consiglio comunale perché si giunga almeno ad una presa di coscienza di queste cose e di questi dubbi. Ritengo che sia un mio dovere di residente responsabile.

Alberto Conterio - 13.12.2010 

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