domenica 25 dicembre 2011

BUON NATALE !!!


Resoconto di un anno… cosa scrivere ?

Nulla di straordinario, unico miglioramento, rimane il ripristino della mulattiera Balma – Rialmosso, ben fatto, del quale non sappiamo se ringraziare il nostro Sig. Sindaco, oppure le numerose proteste, lettere o articoli di noi residenti nel tentativo di smuovere il tradizionale immobilismo del nostro Comune.


Niente da fare invece per quanto riguarda la richiesta reiterata più volte di avere chiarimenti e risposte sui lavori di protezione all’abitato terminati più di un anno fa, …lavori fatti male, e quelli non fatti, per i quali siamo tutt’ora in attesa di un chiarimento o di una risposta UFFICIALE, così come restiamo in attesa di veder rimessa all’onor del mondo la pavimentazione del parcheggio “pubblico” situato davanti la casa del Sig. Giroli, ridotto ormai ad un vergognoso colabrodo.

Bando alle polemiche però, è Natale, e allora ringraziamo proprio il Sig. Sergio Giroli, per i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino della nostra bellissima fontana gentilmente offerti in primavera, e i bellissimi addobbi natalizi messi in opera dalla Sig.ra Marielle Dumiot, che fanno della stessa fontana il fulcro della nostra bella Frazione.

Grazie di cuore a tutti, …ancora Buon NATALE  e felice anno nuovo !

venerdì 4 novembre 2011

Notiziario Oriomossese

Grazie all'interessamento di Alessandro Boggio di Rialmosso, ho avuto copia via Mail del Notiziario Oriomossese di Ottobre di quest'anno.


Una bella sorpresa che dovrebbe essere maggiormente conosciuta. Ecco perchè, ho deciso di parlarne in questo piccolo spazio e di metterlo in linea per tutti :

Notiziario Oriomossese - Ottobre 2011

I nostri complimenti ai Signori Franco e Orazio Boggio Marzet !!!

venerdì 9 settembre 2011

In ricordo di Lorenzo Bider

In ricordo di Lorenzo Bider


Difficile trovare le parole per consolare colore che provano dolore così com’è assai difficile trovare parole non scontate per ricordare un amico che ha attraversato come una meteora questo mondo lasciandoci tanti motivi per riflettere.

Caro Lorenzo, ti ricordo ragazzino, quando con una quantità incredibile di capelli in testa eri capace di ingoiare mezzo chilo abbondante di cioccolato svizzero prima di confermarne la sua bontà, oppure quando muovevi i primi “passi” su moto dai nomi impronunciabili.

Caro Lorenzo, sono sicuro che da lassù ti ritieni fortunato.
Tolto il rammarico per aver lasciato in anticipo su questa terra, tante persone che ti volevano bene, so, che ti sentirai soddisfatto, come prima di te, deve essersi sentito soddisfatto tuo fratello Francesco!
A quanti di noi, …quando sarà giunto il nostro momento, per vecchiaia o per malattia, sarà dato di poter affermare la stessa cosa ?

Nel pieno delle energie, per onorare un ideale, o come te, in sella alla tua passione, questa dipartita, non è certo una triste “fine”, ma un dignitoso inizio, con qui presentarsi all’attraversamento della porta tra un mondo fatto di compromessi e rinunce ed il mondo dei puri dove tutto è possibile!

Senza lacrime quindi, ti ricorderò così, tra i miei esempi!

09.09.2011 - Alberto Conterio

lunedì 5 settembre 2011

Mostra storica al Santuario di San Giovanni d’Andorno

Mostra storica al Santuario di San Giovanni d’Andorno
30 luglio - 7 agosto 2011

Desideravo scrivere della mostra in Valle Cervo sul 150° Anniversario della proclamazione del Regno d’Italia da qualche settimana, ma le vacanze e gli impegni estivi mi hanno tenuto lontano dalla tastiera.
Bella ! Bella mostra davvero, pur risultando un’esposizione locale, fatta in casa, la mostra, era davvero interessante. I documenti e gli oggetti esposti valevano sicuramente la visita. Ottima anche l’idea di abbinare un annullo filatelico dedicato per l’occasione. La cornice offerta dal luogo, di per se ricco di storia e di tradizioni valligiane poi, hanno dato alla mostra un tocco speciale.

Altra bella sorpresa è stata la musica di sottofondo che accompagnava la visita. Tra i brani diffusi spiccavano le note solenni dell’InnoSardo, scritto da Gonella nel 1843, perfetto per onorare la gloria la dignità e il sacrificio delle truppe sardo-piemontesi alle prime due guerre di indipendenza risorgimentali. 

Due, secondo il mio modesto parere i piccoli nei sulla mostra in se. Il primo può riguardare la sensibile assenza di tavole esplicative dell’ingente mole di documentazione ed oggetti esposti, che hanno ridotto in parte il loro valore storico agli occhi del visitatore, mentre il secondo, forse più importante è stata la mancanza di un attimo di riflessione sul periodo storico che stavamo “esponendo” in mostra, abbinando all’evento ad esempio, la presentazione di un libro (uno dei moltissimi editi in questo periodo sull’argomento) che servisse ad introdurre una piccola conferenza o dibattito sull’evento epocale della nascita della nostra Patria unita, messo oggi in discussione da pletore di arruffoni e teste vuote.

Resta il rammarico per essere arrivati totalmente fuori tempo, facendo di una mostra che avrebbe potuto essere davvero un evento, una atto “dovuto”, passato praticamente inosservato dalla gente in valle e fuori valle soprattutto.


Messaggio questo, che l’anno passato non riuscii a far comprendere alle nostre inconcludenti amministrazioni locali nonostante mi sia impegnato per mesi, contattando, scrivendo, presentando proposte e bozze varie per organizzare senza risultato, un evento in anticipo sulla data ufficiale del 17 marzo 2011.
È chiaro che mettere in piedi un appuntamento prima di questa data, organizzato con tutti i crismi e collegato ad altre iniziative in valle, avrebbe portato ad un’altra visibilità non solo la mostra o quanto organizzato, ma l’intera Valle Cervo come comunità. Pur essendo persona interessata culturalmente e politicamente a questo periodo storico nazionale infatti, nei miei tentativi (falliti) non ho mai perso di vista l’opportunità di coniugare la commemorazione storica alle esigenze di visibilità turistica della nostra valle in ambito territoriale. Sono insomma occasioni perse, che non potranno essere recuperate.


 

Una così bella mostra, slegata da altre iniziative per creare un “percorso”, a quasi 2 mesi dal “termine” effettivo dei festeggiamenti organizzati a livello nazionale nella giornata del 2 giugno, hanno relegato questa iniziativa locale ad “un già visto”, alla proposta insomma di un argomento ormai svalutato nell’interesse e nell’attenzione dell’opinione pubblica.

Desidero poi estrarre un ultimo sassolino dalla mia scarpa sull’argomento, denunciando una volta ancora la totale mancanza di comunicazione. In questo caso, tra gli organizzatori della mostra ed i potenziali interessati a dare fattivamente una mano con idee, proposte, opinioni e documenti al buon successo dell’iniziativa come ad accrescerne il valore culturale.
Certo non mi aspettavo un invito in pompa magna stampato su fine pergamena, ma una telefonata cordiale, …quella si !

Pazienza ! 

Alberto Conterio - 05.09.2011

martedì 23 agosto 2011

Auspicabile taglio agli enti locali !

Auspicabile taglio agli enti locali !

Il piagnisteo di questi ultimi giorni degli amministratori degli enti locali che presumibilmente saranno tagliati dalla manovra d’emergenza del Governo per far fronte alla dura crisi che sta colpendo “l’occidente” può ingannare chi in questi anni non si è mai interessato di politica nazionale e locale. Leggendole pagine 8 e 9 de “Il Biellese” di Venerdì 19 agosto ad esempio si ha l’impressione che tagliando gli enti locali verranno tagliati i servizi dei cittadini e che il biellese in generale diverrà terra di nessuno. Non dobbiamo invece dimenticare che proprio la moltiplicazione di questi enti locali, province di quattro gatti, comuni di tre anime e comunità montane a secchi, sono la causa dello spreco, dello sperpero e delle buffonate localistiche e particolaristiche che in questi anni, non hanno impedito ad esempio alla Valle Cervo in cui mi onoro di risiedere nonostante tutto e tutti, d’essere totalmente dimenticata dalla provincia, o ignorata nelle necessità e possibilità dagli amministratori pubblici locali dei suoi inutili comuni. Costoro, tanto bravi ad urlare allo scandalo oggi, quanto bravi a far nulla ieri …non si accorgono neppure di essere ridicoli. 


Oserei dire che mai come in questi ultimi anni in cui siamo stati vassalli della “nostra” provincia di Biella, le strade in valle sono state tanto piene di buche e mal manutenzionate, da far rimpiangere l’amministrazione precedente gestita da Vercelli, e non sono parole, SONO FATTI, e questo è solo un esempio !
Che dire del nostro Vice sindaco Sig. Penna ? tante parole per nulla… ricordo benissimo l’incontro nel 2008 presso il circolo “Valet” in San Paolo Cervo per esporre la normativa sulla fusione dei comuni in Valle Cervo, presenti personalità del calibro di Ronzano e Della Vedova. L’allora Sindaco di Quittengo Carlo Penna ? ASSENTE (…ingiustificato con tirata d’orecchi)
Il Sig. Penna che auspica maggior interessamento per il nostro territorio e arriva a criticare il Sig. Martinazzo impegnato seriamente in Valle Cervo con una sua iniziativa privata, dovrebbe tacere. Ricordo che trasferire la propria residenza a Biella, non è proprio avere un maggior interessamento per la nostra valle !

In conclusione, …purtroppo, la buone intenzioni di questo Decreto, si fermeranno al comma uno, cioè alle intenzioni, lodevolissime di ridurre gli enti locali spreconi. Dal comma due in avanti infatti si riconosce già l’impronta pasticciona dell’Italietta repubblicana del dopoguerra, dove ogni interpretazione “interessata” diventerà LEGGE, per derogare, mescolare le carte, confondere e ingannare, perpetrando il mangia mangia generale che ci ha già portato ad avere più “poltrone” che “servizi”, e in cui sono i cittadini ad essere al servizio delle amministrazioni e non il contrario.   

Non ho nessuna fiducia al riguardo. Resto pertanto sconsolato a guardare il teatrino dell’ipocrisia di questi giorni, pronto a tutto !

23 agosto 2011 – Alberto Conterio

martedì 7 giugno 2011

3 luglio 2011 - Festa alla Balma !

In occasione del 100° anniversario della consacrazione della cappella della Madonna della Salute alla Balma, Sua Eccellenza Monsignor Gabriele Mana, Vescovo di Biella, officerà la Santa Messa alle ore 16.00 !!!


PARTECIPATE NUMEROSI !

mercoledì 18 maggio 2011

Capre Valdostane, …bellissime !!!

Capre Valdostane, …bellissime !!!

Il silenzio di frazione Balma è rotto soltanto dalle auto di passaggio sulla provinciale, il fischio delle Poiane che volano alte nel cielo e dal suono delle campane al collo delle capre e caprette che abitano i prati sottostanti la frazione.
Di recente sono stati introdotti nuovi capi dal proprietario del fondo, che hanno destato davvero l’attenzione dei residenti. Non si tratta di normali capre, ma di animali che colpiscono l’immaginazione per la forma e le dimensioni delle loro corna. 


Si tratta di Capre valdostane, che dovrebbero adattarsi bene al nostro clima.
Il mantello nero, che dal dorso degrada in bruno verso il ventre conferisce agli animali un aspetto “selvatico” a tutto vantaggio del panorama generale. Sembra insomma di risiedere nel Parco del Gran Paradiso tra i camosci, non certo a 12 chilometri dal centro di Biella città !



Ringrazio la dott.ssa Marta Marilli, della redazione di www.capre.it per la sollecita risposta e le utili informazioni al riguardo.

Alberto Conterio

venerdì 13 maggio 2011

Radon

Radon - Alcune personali considerazioni

Desidero tranquillizzare quanti, leggendo dalla Home Page di questo Blob, si trovassero ad apprendere notizie terrificanti scaturite dalla pubblicazione di studi ed osservazioni sul gas radioattivo Radon.

Ho voluto “indicizzare” in bella vista questi articoli, che mano a mano compaiono in rete per tenermi e tenervi aggiornati, ma mi rendo conto che i più sensibili potrebbero anche spaventarsi. Le opinioni in merito infatti sono le più disparate, e si va dal pressappochismo agli studi più scientifici, con risultati dal positivo al negativo più nero !!!

Ritengo che anche in questo caso, sia preferibile restare con i piedi per terra e osservare il nostro passato apprendendo alcune facili nozioni sull’argomento :

In Valle Cervo, sono pochissime le case che posseggono una cantina interrata, questo perché il Radon, si comporta come il GPL, ossia come l’acqua. Tende ad accumularsi verso il basso saturando in tal modo gli ambienti chiusi.
Un locale saturo di Radon, è da evitare.
Quindi è sufficiente risiedere in una abitazione che abbia uno sfogo ad altezza del pavimento per vivere sonni tranquilli.

Per quanto riguarda l’acqua delle sorgenti presenti in valle, alcune presentano valori di radioattività dovuta al Radon. Le quantità che si possono bere durante un pic nic sono ininfluenti, e raccogliendo l’acqua in bottiglia - come usano fare i villeggianti per consumarla poi a Milano o a Torino - si ottiene la riduzione del 50 % della radioattività complessiva presente nell’acqua ogni 24 ore. Vale a dire che dopo 48 ore, quell’acqua possiede la normale radioattività presente in ogni altra acqua.

A quanti in questi giorni mi hanno chiesto preoccupati informazioni su questo gas naturale, ho risposto in tal senso, ricordando la buona salute dimostrata nel tempo dagli abitanti della Valle Cervo, e ricordando anche che il luogo più radioattivo d’Italia è ubicato in Piazza San Pietro a Roma. I cubetti del selciato della piazza infatti sono fortemente radioattivi !

Alberto Conterio

martedì 15 marzo 2011

Impegno prossimo venturo

Impegno prossimo venturo

Alle prossime elezioni amministrative locali, ritengo sia mio dovere presentarmi quale candidato Sindaco presso il mio comune di residenza : Quittengo.
Il perché è presto detto : a Quittengo una giunta comunale degna di questo nome non esiste, pertanto chiunque, può fare il Sindaco con il prevedibile risultato di fare senz’altro meglio d’oggi !


Detto questo, ho cominciato a tracciare un programma di interventi necessari e fattibili (soprattutto fattibili) che in accordo con altre Amministrazioni ed Enti Istituzionali a noi vicini e confinanti, possa nel breve volgere di un mandato di quattro anni, capovolgere l’attuale condizione di stallo e di evidente degrado, proiettando questo territorio fuori dalla crisi in cui si trova.
uno standard di vita

Presto quindi vedrò di organizzare un incontro pubblico per conoscerci e per accordarci su :

-          una lista di persone valide e motivate da candidare
-          instaurare un contatto diretto tra, la possibile amministrazione, ed i cittadini (che sarà mia premura mantenere vivo soprattutto dopo l’eventuale elezione)
-          l’organizzazione di supporto all’amministrazione, per una sua pronta ed efficace risposta alle necessità, che di volta in volta si presenteranno
-          l’organizzazione necessaria a tenere sempre aggiornata la cittadinanza sui provvedimenti che si renderanno necessari
-          l’organizzazione necessaria a valutare il parere preventivo della stessa cittadinanza su ogni grossa decisione da prendere circa lo sviluppo del nostro territorio


Desidero da subito essere chiaro però, proponendovi una riflessione…
In valle, in questi anni di degrado e di diffuso isolamento, invece di concentrarle, abbiamo assistito alla polverizzazione delle risorse, che tra l’altro sono sempre più esigue.
Ciò, ha consentito a far si che, mentre diminuivano i servizi offerti, sono aumentati gli Enti che dovrebbero erogarli.
È il cane che si morde la coda !

In ordine citiamo i seguenti Enti amministrativi presenti sul nostro territorio
i Comuni,
le Comunità montane,
il Consorzio dei comuni,
la Provincia,
la Regione,
il Governo centrarle e l’Unione Europea. Risultato ?
Il risultato (sotto gli occhi di tutti) è che le risorse disponibili per i cittadini di Quittengo sono paragonabili alle briciole che cadono per inerzia in terra durante un lauto banchetto. Questo è un sistema creato, non per servire il cittadino, …ma per servirsi dei cittadini !!!

A tal fine la mia candidatura non serve - come fatto in passato per orgoglio di pochi - a ritagliare un pezzetto di inutile indipendenza (se non è supportato da risorse), al contrario, mira ad incollare il nostro pezzetto di indipendenza ad un altro, per la necessità basilare di concentrare risorse e sforzi comuni per operare concretamente nell’interesse dei cittadini.

Prego tutti gli interessati, a contattarmi quanto prima. Il lavoro da fare è enorme, ed è meglio cominciare subito

Alberto Conterio

domenica 23 gennaio 2011

Relazione sul "Territorio circostante la Frazione di Balma"

Di seguito, la copia integrale della Relazione inviata al Sig. Sindaco circa l’argomento in oggetto :
Vedere anche l'Indice generale delle fotografie.

***

Comune di Quittengo

Gentile Sig. Sindaco Giancarlo Machetti


Balma, 10 gennaio 2011

Oggetto : Territorio circostante la Frazione di Balma

Desideriamo portare all’attenzione Sua e della Giunta Comunale una serie di argomenti che per i residenti in Frazione Balma rivestono molta importanza.
Il presente documento raccoglie una serie di opinioni e constatazioni, che indipendentemente le une dalle altre si sono sviluppate tra noi, per poi riunirsi quasi casualmente durante i momenti di incontro tra vicini di casa.
In allegato, sono altresì presenti una serie di fotografie (51 in totale con un indice per il loro riconoscimento) utili a documentare tutti i sopraluoghi effettuati da me e dagli altri residenti durante le passeggiate intorno alla nostra stessa Frazione riguardanti i lavori effettuati a protezione dell’abitato,  i lavori effettuati per il “ripristino” delle linee elettriche sulla mulattiera che dall’abitato di Balma porta a Rialmosso e tutta una serie di interventi che a nostro parere non sono stati eseguiti pur essendo forse maggiormente necessari.
Tutti i sopraluoghi sono stati ripetuti più volte nel tempo, proprio per verificare i dubbi esistenti. L’ultimo, completo e di verifica, è di questi giorni di inizio anno 2011, per confermarne le urgenze così come l’attualità generale degli appunti elencati.


Lavori per la protezione dell’abitato

Sulle poco estetiche reti non avremmo nulla da obiettare, se non il deturpamento dell’ambiente, con ricaduta sul valore commerciale degli immobili già ridotti al lumicino dallo spopolamento degli ultimi anni. Tra residenti (vicini di casa) ci siamo organizzati per provvedere a facilitare la crescita della vegetazione naturale e rampicante, necessaria a nasconderle un pochino, in modo da migliorarne l’impatto visivo che è davvero orribile. …pazienza comunque. Ci abbiamo già fatto l’abitudine, peccato però che i turisti estivi siano meno tolleranti !

Le nostre preoccupazioni invece si concentrano sui terrapieni e i canali di scolo delle acque posti alle spalle della nostra chiesetta, così come tutti gli interventi di messa in sicurezza di pietre e massi pericolanti lungo la mulattiera su indicata e nelle vicinanze delle stesse abitazioni non eseguiti o presi in considerazione. Altra nostra preoccupazione poi, riguarda la frana (sempre sulla mulattiera) e i principi di frana o di crollo dei vecchi manufatti a secco di contenimento.
Anche gli ultimi sopraluoghi come su scritto, hanno confermato le perplessità al riguardo, intuite oltre 14 mesi fa, fin dalle prime visite al cantiere nelle fasi finali di costruzione.


Punto primo :
Non ci convincono in particolare i due terrapieni, che gravano con il loro peso sul terreno esistente, senza che siano stati ancorati ad esso in modo particolare. (vedere Foto 1). Si tratta di semplice terra fasciata da reti ecologiche aggrappanti su cui è cresciuta velocemente l’erba. Nulla di strutturale quindi.

Alle spalle del terrapieno posto più in alto, c’è un canale di scolo delle acque (vedere Foto 2a)
Questo canale richiederebbe una manutenzione continua per risultare efficiente. Deve cioè, essere tenuto libero da foglie, rami e detriti vari. Assicuriamo, che a distanza di pochi mesi dalla conclusione dei lavori, lo stato di “abbandono” dello stesso è già ben visibile (vedere Foto 2b e 2c).

Pensando alle ridotte disponibilità finanziarie del nostro minuscolo Comune, questa preoccupazione diventa paura. Non c’è infatti la minima speranza che queste manutenzioni vengano svolte almeno una volta ogni 12 mesi. Teniamo presente che la stagione propizia a queste manutenzioni potrebbe essere proprio l’attuale. Periodo privo di neve, adatto a sgomberare soprattutto le foglie cadute in autunno e i detriti, preparando i canali alla inevitabile acqua che verrà giù in notevole quantità in primavera (come sempre) !

Chi ha fatto il progetto, chi l’ha approvato e finanziato, ha valutato questa non secondaria necessità che sarà continua e irrinunciabile per tutti gli anni a venire ?
Per essere chiari, è normale dopo soli 12 mesi dal completamento delle opere (che immaginiamo costosissime se rapportate al numero dei residenti in Frazione) lo stato di abbandono esistente come quello evidenziato nelle Foto 4b, 7, 8 e 10c)


Punto secondo :
Non crediamo d’essere all’altezza di chi ha fatto il progetto ed eseguito l’opera, ma… essendo comunque persone pratiche, che hanno già vissuto lavori in cui il deflusso delle acque era importante, ci chiediamo e chiediamo all’Amministrazione, se è possibile che 100 è più metri di canale di scolo nuovo, messo in opera in cemento e pietre, profondo 70 centimetri circa per convogliare le notevoli quantità d’acqua che possono scorrere lungo il fronte interessato (vedere oltre alle già viste Foto 2b e 2c, anche la Foto 3), possa alla fine del suo percorso immettersi tranquillamente sul canale di scarico già esistente posto a fianco della nostra chiesetta ?

Non risulta dai sopraluoghi che lo stesso “canale”, sia stato approfondito nella portata, oppure sia stato nuovamente arginato o comunque accomodato per accogliere una quantità d’acqua sicuramente superiore a quella per il quale era stato previsto e costruito un secolo fa !
(si presenta in terra e pietre  con una profondità di 30 - 40 cm massimo - vedere Foto 4a)


Punto terzo :
La griglia posta a protezione dell’ingresso del condotto ubicato a fianco della Farmacia, misura più o meno 80 cm per lato. La sezione della stessa condotta poi, che attraversa interrata la piazzetta sottostante e la strada provinciale è anche meno ampia.
Sono sufficiente a far defluire la massima portata del canale ?
(Vedere Foto 5a e 5b)

Se la griglia dovesse intasarsi, l’acqua debordando, non potrebbe fare altro che rovesciarsi sulla piazzetta (come già successo in passato con notevoli danni) dove normalmente stazionano alcune auto. Siamo coscienti di questa possibilità per nulla remota o la “storia passata” non ci ha insegnato nulla ?

Questi dubbi, si aggiungono all’evidente strozzatura del canale, nel punto dove si immette a forza nel sifone costruito ex novo, per deviarlo e farlo sfociare nel canale di cui abbiamo scritto sopra (vedere sempre Foto 2c e la Foto 6), sono secondo il nostro parere i punti deboli di tutta questa opera su cui occorrerebbe organizzare un monitoraggio (per sicurezza) su quanto potrà accadere nei prossimi mesi piovosi di primavera.


Punto quarto :
Non è chiaro dove venga raccolta e come venga eventualmente evacuata l’acqua che si dovesse presentare dietro al terrapieno posto più in basso, direttamente alle spalle della chiesetta (vedere Foto 9a e 9b).
Perché come per il terrapieno superiore non è stato allestito un canale di scolo ?

E’ il caso di chiarire con sicurezza come l’acqua che si accumula dietro di esso, venga drenata, perché se ci aspettiamo che questa si perda sotto al terrapieno in modo “naturale”, siamo degli incoscienti !
Del resto, queste dovrebbero essere le vie di “drenaggio” attuali ? (vedere Foto 10a e 10b).

Abbiamo l’impressione, che su questo “fronte”, per evitare la caduta accidentale di alcuni massi, pericolo presente di certo, ma di cui a memoria, non abbiamo esperienze traumatiche, ci siamo cacciati in una situazione di probabile pericolo idrogeologico, con la possibilità di veder franare parte del terrapieno in questione, o di far danni con un non ottimale smaltimento delle acque raccolte e convogliate a forza in punti non preparati a riceverle per il meglio !

Ripeto, non siamo degli “specialisti”, ma è desiderio nostro, avere in proposito una cortese rassicurazione scritta, da parte della nostra Amministrazione circa la logica dei lavori e dello smaltimento delle acque previsto dal progetto e nella sua messa in opera che smentisca (speriamo) le nostre supposizioni, in modo da poterne dare notizia a tutti gli interessati con cognizione di causa.


Lavori di “ripristino” delle linee elettriche

Altra cosa invece riguarda la mulattiera che dall’abitato di Balma conduce alla Frazione di Rialmosso ed è legata ai lavori compiuti su di essa, soprattutto nella sua prima parte (partendo da Balma appunto).

Parliamo sempre di salvaguardia dell’ambiente, del rispetto della natura ed altre ovvietà simili, ma poi alla prima occasione ci comportiamo esattamente al contrario…
Mi chiedo come sia possibile che al termine dei lavori per il cambio dei pali rotti dell’Enel, siano stati abbandonati resti e detriti di lavorazione di ogni genere.

Ad onor del vero, non tutta è colpa dell’Enel, ma anche dei su detti lavori di protezione eseguiti.
Ad esempio il cemento eccedente il necessario abbandonato a caso e immondizie varie.
(vedere Foto 11, 12)

Nessuno poi, s’è accorto oltre a noi residenti dei danni molto consistenti, procurati durante i lavori, alle mulattiere ed ai muretti a secco, non ripristinati, e che nessuno provvederà più a rimettere in ordine? (Vedere Foto 13 , 14a e 14b)
Non vi era sorveglianza ai cantieri ?

Questi danni, molto evidenti ed immediatamente riscontrabili con una brevissima passeggiata, si aggiungono a quelli provocati dalle piogge di diversi anni fa, che provocarono la frana di un tratto di 10 metri circa dello stesso sentiero pedonale, peraltro non ancora messo in sicurezza, e che lambisce l’abitazione del Sig. Pincin a valle.
(vedere Foto 15a e 15b)

Gli interventi effettuati sulla linea elettrica di illuminazione poi, in apparenza incompleti o mal eseguiti,  non hanno previsto il trasporto a valle delle macerie dei precedenti pali in cemento ? Ricordiamo che i boschi non dovrebbero essere un museo all’aperto delle rovine lasciate nel tempo dall’Enel ! (vedere Foto 16, 17 e 18)
I cavi elettrici avvolti e posizionati a terra o ancora penzolanti dai pali, devono essere ancora sistemati ? Quando saranno accomodati a regola d’arte ?
Rappresentano un pericolo per i passanti, oppure sono solo dei detriti avanzati e non servono ?
…e se non servono a nulla, non si potevano portar via subito ripulendo i boschi ? 
(Vedere Foto 19a, 19b, e 19c)

A tal proposito, è stata effettuata una verifica da personale della nostra Amministrazione Comunale al termine di tutti i lavori per verificare questi “particolari”, così come la buona esecuzione dei medesimi ? Visto il risultato, noi riteniamo di no !

Sono tutte domande che ognuno di noi può porsi. Il Comune invece avrebbe dovuto essersi posto molti mesi fa. Nel caso l’avesse fatto, siamo a chiedere perché a distanza di un anno dal termine degli stessi lavori, non si sia trovato il tempo di porvi rimedio !
Anche su questo argomento è desiderio nostro essere ragguagliati circa le azioni che verranno intraprese per il miglioramento della situazione attuale con una tempistica che anticipi possibilmente la stagione estiva e quindi turistica.


Lavori male eseguiti o che si renderebbero necessari

Con questa parte della relazione desideriamo evidenziare come, fosse sufficiente esporre ai residenti più attenti una bozza del progetto che si intendeva mettere in opera, per ottenere in cambio degli spunti dove meglio poter indirizzare l’investimento, con beneficio delle casse e della sicurezza passiva in generale.
Abbiamo invece l’impressione che per questa Amministrazione, la comunicazione, ed il dialogo siano sempre secondari quando non preclusi per principio, arrivando a concepire e a mettere in opera lavori di protezione forse inutili o dannosi per il territorio e l’equilibrio idrogeologico della Frazione, “dimenticando” probabilmente interventi maggiormente necessari.

Non ci è chiaro per esempio come mai, pur avendo speso molti denari, non si sia eseguita precedentemente un’analisi dei lavori maggiormente necessari o più utili alla sicurezza reale dei residenti in Frazione Balma.
Se questa analisi è stata eseguita, è stata fatta con grande disattenzione !

Ci riferiamo ai muri a secco di contenimento della mulattiera sopra citata ubicato tra le proprietà Crosa ed ex Delleani. (vedere le Foto 20a, e 20b) Questa zona molto sensibile presenta un avanzato stato di degrado, con la sporgenza di molte pietre di grossa e grossissima dimensione in procinto di rovesciarsi sul prato sottostante o sul muro di cinta dello stesso Sig. Crosa.
Appena dietro la ex proprietà Delleani inoltre, c’è la presenza di un vecchio rustico pericolante per il quale chiediamo un nuovo e più energico interessamento. Come si può vedere dalla Foto 21a, 21b e 21c, il rustico è in uno stato di degrado preoccupante !

Vi segnaliamo poi diversi massi di grosse dimensioni, che a causa dell’azione dell’acqua e del gelo negli anni, sporgono ormai di parecchio dal muro di contenimento che trattiene i detriti delle cave poste a monte della mulattiera, Balma-Rialmosso sempre tra le proprietà Crosa ed ex Delleani. (Vedere Foto 22a, 22b, 22c e 22d)



Lungo la mulattiera poi, e solo prendendo in esame, il tratto Balma - vasca del Cordar, sono decine le pietre ed i massi in bilico non compresi nei lavori di messa in sicurezza (completamente ignorati) ancora presenti ed incombenti sugli ignari pedoni.
(Vedere Foto 26, 27a, 27b, 28a28b e 29 )

In alcuni casi, abbiamo avuto la beffa di assistere a lavori imponenti per bloccare un masso e di vedere a pochi metri da esso un masso ben più pericolante completamente ignorato (Vedere Foto 24a, 24b, 25a e 25b
Questi casi, non sono pochi !

Sul fronte della frana che lambisce la proprietà del Sig. Pincin, oltre a posizionare gli antiestetici ripari di cemento armato (sempre per favorire il turismo in valle…), siamo testimoni del più totale disinteresse. Non è stato ancora effettuato nessun lavoro di consolidamento o messa in sicurezza pur essendo passati ormai degli anni !
Possiamo essere sicuri che un masso rotolando dall’alto e prendendo velocità, non abbia la possibilità di sfondare o più verosimilmente saltare le protezioni esistenti ?
(Vedere Foto 23a e 23b)
In questo caso il pericolo, non investe una mulattiera pedonale, ma la strada Provinciale Biella-Piedicavallo !!!

***

Da parte mia, ho provveduto a raccogliere le opinioni e le impressioni di molti, come parte delle fotografie che ben illustrano la situazione, scattate in diverse date e da diverse persone, senza pensare ad una sterile polemica, ma pensando di essere utile.
Ritengo questa, un’opera di monitoraggio e prevenzione gratuita, così come viene invece corrisposta annualmente ai residenti di zone montane più organizzate e ben più attente. Zone montane, forse più povere della nostra, dove però l’attenzione al territorio e la sua salvaguardia ai fini turistici, non sono argomenti elettorali, ma una vera priorità. 

Ringrazio per l’attenzione che ci vorrete dare, restando in attesa di Vostro gentile riscontro, e siamo disponibili ad accompagnarvi il un “giro” ispettivo completo, per illustrarvi sul territorio le nostre perplessità e quelli che per noi restano pericoli incombenti e priorità ignorate.

Cordiali Saluti
Alberto Conterio  



P.s.
Siamo altresì disponibili a fornirvi un disco contenente tutte le fotografie allegate (a colori) e un’ampia raccolta di altre fotografie disponibili non selezionate o indicate nella presente relazione.