domenica 23 gennaio 2011

Relazione sul "Territorio circostante la Frazione di Balma"

Di seguito, la copia integrale della Relazione inviata al Sig. Sindaco circa l’argomento in oggetto :
Vedere anche l'Indice generale delle fotografie.

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Comune di Quittengo

Gentile Sig. Sindaco Giancarlo Machetti


Balma, 10 gennaio 2011

Oggetto : Territorio circostante la Frazione di Balma

Desideriamo portare all’attenzione Sua e della Giunta Comunale una serie di argomenti che per i residenti in Frazione Balma rivestono molta importanza.
Il presente documento raccoglie una serie di opinioni e constatazioni, che indipendentemente le une dalle altre si sono sviluppate tra noi, per poi riunirsi quasi casualmente durante i momenti di incontro tra vicini di casa.
In allegato, sono altresì presenti una serie di fotografie (51 in totale con un indice per il loro riconoscimento) utili a documentare tutti i sopraluoghi effettuati da me e dagli altri residenti durante le passeggiate intorno alla nostra stessa Frazione riguardanti i lavori effettuati a protezione dell’abitato,  i lavori effettuati per il “ripristino” delle linee elettriche sulla mulattiera che dall’abitato di Balma porta a Rialmosso e tutta una serie di interventi che a nostro parere non sono stati eseguiti pur essendo forse maggiormente necessari.
Tutti i sopraluoghi sono stati ripetuti più volte nel tempo, proprio per verificare i dubbi esistenti. L’ultimo, completo e di verifica, è di questi giorni di inizio anno 2011, per confermarne le urgenze così come l’attualità generale degli appunti elencati.


Lavori per la protezione dell’abitato

Sulle poco estetiche reti non avremmo nulla da obiettare, se non il deturpamento dell’ambiente, con ricaduta sul valore commerciale degli immobili già ridotti al lumicino dallo spopolamento degli ultimi anni. Tra residenti (vicini di casa) ci siamo organizzati per provvedere a facilitare la crescita della vegetazione naturale e rampicante, necessaria a nasconderle un pochino, in modo da migliorarne l’impatto visivo che è davvero orribile. …pazienza comunque. Ci abbiamo già fatto l’abitudine, peccato però che i turisti estivi siano meno tolleranti !

Le nostre preoccupazioni invece si concentrano sui terrapieni e i canali di scolo delle acque posti alle spalle della nostra chiesetta, così come tutti gli interventi di messa in sicurezza di pietre e massi pericolanti lungo la mulattiera su indicata e nelle vicinanze delle stesse abitazioni non eseguiti o presi in considerazione. Altra nostra preoccupazione poi, riguarda la frana (sempre sulla mulattiera) e i principi di frana o di crollo dei vecchi manufatti a secco di contenimento.
Anche gli ultimi sopraluoghi come su scritto, hanno confermato le perplessità al riguardo, intuite oltre 14 mesi fa, fin dalle prime visite al cantiere nelle fasi finali di costruzione.


Punto primo :
Non ci convincono in particolare i due terrapieni, che gravano con il loro peso sul terreno esistente, senza che siano stati ancorati ad esso in modo particolare. (vedere Foto 1). Si tratta di semplice terra fasciata da reti ecologiche aggrappanti su cui è cresciuta velocemente l’erba. Nulla di strutturale quindi.

Alle spalle del terrapieno posto più in alto, c’è un canale di scolo delle acque (vedere Foto 2a)
Questo canale richiederebbe una manutenzione continua per risultare efficiente. Deve cioè, essere tenuto libero da foglie, rami e detriti vari. Assicuriamo, che a distanza di pochi mesi dalla conclusione dei lavori, lo stato di “abbandono” dello stesso è già ben visibile (vedere Foto 2b e 2c).

Pensando alle ridotte disponibilità finanziarie del nostro minuscolo Comune, questa preoccupazione diventa paura. Non c’è infatti la minima speranza che queste manutenzioni vengano svolte almeno una volta ogni 12 mesi. Teniamo presente che la stagione propizia a queste manutenzioni potrebbe essere proprio l’attuale. Periodo privo di neve, adatto a sgomberare soprattutto le foglie cadute in autunno e i detriti, preparando i canali alla inevitabile acqua che verrà giù in notevole quantità in primavera (come sempre) !

Chi ha fatto il progetto, chi l’ha approvato e finanziato, ha valutato questa non secondaria necessità che sarà continua e irrinunciabile per tutti gli anni a venire ?
Per essere chiari, è normale dopo soli 12 mesi dal completamento delle opere (che immaginiamo costosissime se rapportate al numero dei residenti in Frazione) lo stato di abbandono esistente come quello evidenziato nelle Foto 4b, 7, 8 e 10c)


Punto secondo :
Non crediamo d’essere all’altezza di chi ha fatto il progetto ed eseguito l’opera, ma… essendo comunque persone pratiche, che hanno già vissuto lavori in cui il deflusso delle acque era importante, ci chiediamo e chiediamo all’Amministrazione, se è possibile che 100 è più metri di canale di scolo nuovo, messo in opera in cemento e pietre, profondo 70 centimetri circa per convogliare le notevoli quantità d’acqua che possono scorrere lungo il fronte interessato (vedere oltre alle già viste Foto 2b e 2c, anche la Foto 3), possa alla fine del suo percorso immettersi tranquillamente sul canale di scarico già esistente posto a fianco della nostra chiesetta ?

Non risulta dai sopraluoghi che lo stesso “canale”, sia stato approfondito nella portata, oppure sia stato nuovamente arginato o comunque accomodato per accogliere una quantità d’acqua sicuramente superiore a quella per il quale era stato previsto e costruito un secolo fa !
(si presenta in terra e pietre  con una profondità di 30 - 40 cm massimo - vedere Foto 4a)


Punto terzo :
La griglia posta a protezione dell’ingresso del condotto ubicato a fianco della Farmacia, misura più o meno 80 cm per lato. La sezione della stessa condotta poi, che attraversa interrata la piazzetta sottostante e la strada provinciale è anche meno ampia.
Sono sufficiente a far defluire la massima portata del canale ?
(Vedere Foto 5a e 5b)

Se la griglia dovesse intasarsi, l’acqua debordando, non potrebbe fare altro che rovesciarsi sulla piazzetta (come già successo in passato con notevoli danni) dove normalmente stazionano alcune auto. Siamo coscienti di questa possibilità per nulla remota o la “storia passata” non ci ha insegnato nulla ?

Questi dubbi, si aggiungono all’evidente strozzatura del canale, nel punto dove si immette a forza nel sifone costruito ex novo, per deviarlo e farlo sfociare nel canale di cui abbiamo scritto sopra (vedere sempre Foto 2c e la Foto 6), sono secondo il nostro parere i punti deboli di tutta questa opera su cui occorrerebbe organizzare un monitoraggio (per sicurezza) su quanto potrà accadere nei prossimi mesi piovosi di primavera.


Punto quarto :
Non è chiaro dove venga raccolta e come venga eventualmente evacuata l’acqua che si dovesse presentare dietro al terrapieno posto più in basso, direttamente alle spalle della chiesetta (vedere Foto 9a e 9b).
Perché come per il terrapieno superiore non è stato allestito un canale di scolo ?

E’ il caso di chiarire con sicurezza come l’acqua che si accumula dietro di esso, venga drenata, perché se ci aspettiamo che questa si perda sotto al terrapieno in modo “naturale”, siamo degli incoscienti !
Del resto, queste dovrebbero essere le vie di “drenaggio” attuali ? (vedere Foto 10a e 10b).

Abbiamo l’impressione, che su questo “fronte”, per evitare la caduta accidentale di alcuni massi, pericolo presente di certo, ma di cui a memoria, non abbiamo esperienze traumatiche, ci siamo cacciati in una situazione di probabile pericolo idrogeologico, con la possibilità di veder franare parte del terrapieno in questione, o di far danni con un non ottimale smaltimento delle acque raccolte e convogliate a forza in punti non preparati a riceverle per il meglio !

Ripeto, non siamo degli “specialisti”, ma è desiderio nostro, avere in proposito una cortese rassicurazione scritta, da parte della nostra Amministrazione circa la logica dei lavori e dello smaltimento delle acque previsto dal progetto e nella sua messa in opera che smentisca (speriamo) le nostre supposizioni, in modo da poterne dare notizia a tutti gli interessati con cognizione di causa.


Lavori di “ripristino” delle linee elettriche

Altra cosa invece riguarda la mulattiera che dall’abitato di Balma conduce alla Frazione di Rialmosso ed è legata ai lavori compiuti su di essa, soprattutto nella sua prima parte (partendo da Balma appunto).

Parliamo sempre di salvaguardia dell’ambiente, del rispetto della natura ed altre ovvietà simili, ma poi alla prima occasione ci comportiamo esattamente al contrario…
Mi chiedo come sia possibile che al termine dei lavori per il cambio dei pali rotti dell’Enel, siano stati abbandonati resti e detriti di lavorazione di ogni genere.

Ad onor del vero, non tutta è colpa dell’Enel, ma anche dei su detti lavori di protezione eseguiti.
Ad esempio il cemento eccedente il necessario abbandonato a caso e immondizie varie.
(vedere Foto 11, 12)

Nessuno poi, s’è accorto oltre a noi residenti dei danni molto consistenti, procurati durante i lavori, alle mulattiere ed ai muretti a secco, non ripristinati, e che nessuno provvederà più a rimettere in ordine? (Vedere Foto 13 , 14a e 14b)
Non vi era sorveglianza ai cantieri ?

Questi danni, molto evidenti ed immediatamente riscontrabili con una brevissima passeggiata, si aggiungono a quelli provocati dalle piogge di diversi anni fa, che provocarono la frana di un tratto di 10 metri circa dello stesso sentiero pedonale, peraltro non ancora messo in sicurezza, e che lambisce l’abitazione del Sig. Pincin a valle.
(vedere Foto 15a e 15b)

Gli interventi effettuati sulla linea elettrica di illuminazione poi, in apparenza incompleti o mal eseguiti,  non hanno previsto il trasporto a valle delle macerie dei precedenti pali in cemento ? Ricordiamo che i boschi non dovrebbero essere un museo all’aperto delle rovine lasciate nel tempo dall’Enel ! (vedere Foto 16, 17 e 18)
I cavi elettrici avvolti e posizionati a terra o ancora penzolanti dai pali, devono essere ancora sistemati ? Quando saranno accomodati a regola d’arte ?
Rappresentano un pericolo per i passanti, oppure sono solo dei detriti avanzati e non servono ?
…e se non servono a nulla, non si potevano portar via subito ripulendo i boschi ? 
(Vedere Foto 19a, 19b, e 19c)

A tal proposito, è stata effettuata una verifica da personale della nostra Amministrazione Comunale al termine di tutti i lavori per verificare questi “particolari”, così come la buona esecuzione dei medesimi ? Visto il risultato, noi riteniamo di no !

Sono tutte domande che ognuno di noi può porsi. Il Comune invece avrebbe dovuto essersi posto molti mesi fa. Nel caso l’avesse fatto, siamo a chiedere perché a distanza di un anno dal termine degli stessi lavori, non si sia trovato il tempo di porvi rimedio !
Anche su questo argomento è desiderio nostro essere ragguagliati circa le azioni che verranno intraprese per il miglioramento della situazione attuale con una tempistica che anticipi possibilmente la stagione estiva e quindi turistica.


Lavori male eseguiti o che si renderebbero necessari

Con questa parte della relazione desideriamo evidenziare come, fosse sufficiente esporre ai residenti più attenti una bozza del progetto che si intendeva mettere in opera, per ottenere in cambio degli spunti dove meglio poter indirizzare l’investimento, con beneficio delle casse e della sicurezza passiva in generale.
Abbiamo invece l’impressione che per questa Amministrazione, la comunicazione, ed il dialogo siano sempre secondari quando non preclusi per principio, arrivando a concepire e a mettere in opera lavori di protezione forse inutili o dannosi per il territorio e l’equilibrio idrogeologico della Frazione, “dimenticando” probabilmente interventi maggiormente necessari.

Non ci è chiaro per esempio come mai, pur avendo speso molti denari, non si sia eseguita precedentemente un’analisi dei lavori maggiormente necessari o più utili alla sicurezza reale dei residenti in Frazione Balma.
Se questa analisi è stata eseguita, è stata fatta con grande disattenzione !

Ci riferiamo ai muri a secco di contenimento della mulattiera sopra citata ubicato tra le proprietà Crosa ed ex Delleani. (vedere le Foto 20a, e 20b) Questa zona molto sensibile presenta un avanzato stato di degrado, con la sporgenza di molte pietre di grossa e grossissima dimensione in procinto di rovesciarsi sul prato sottostante o sul muro di cinta dello stesso Sig. Crosa.
Appena dietro la ex proprietà Delleani inoltre, c’è la presenza di un vecchio rustico pericolante per il quale chiediamo un nuovo e più energico interessamento. Come si può vedere dalla Foto 21a, 21b e 21c, il rustico è in uno stato di degrado preoccupante !

Vi segnaliamo poi diversi massi di grosse dimensioni, che a causa dell’azione dell’acqua e del gelo negli anni, sporgono ormai di parecchio dal muro di contenimento che trattiene i detriti delle cave poste a monte della mulattiera, Balma-Rialmosso sempre tra le proprietà Crosa ed ex Delleani. (Vedere Foto 22a, 22b, 22c e 22d)



Lungo la mulattiera poi, e solo prendendo in esame, il tratto Balma - vasca del Cordar, sono decine le pietre ed i massi in bilico non compresi nei lavori di messa in sicurezza (completamente ignorati) ancora presenti ed incombenti sugli ignari pedoni.
(Vedere Foto 26, 27a, 27b, 28a28b e 29 )

In alcuni casi, abbiamo avuto la beffa di assistere a lavori imponenti per bloccare un masso e di vedere a pochi metri da esso un masso ben più pericolante completamente ignorato (Vedere Foto 24a, 24b, 25a e 25b
Questi casi, non sono pochi !

Sul fronte della frana che lambisce la proprietà del Sig. Pincin, oltre a posizionare gli antiestetici ripari di cemento armato (sempre per favorire il turismo in valle…), siamo testimoni del più totale disinteresse. Non è stato ancora effettuato nessun lavoro di consolidamento o messa in sicurezza pur essendo passati ormai degli anni !
Possiamo essere sicuri che un masso rotolando dall’alto e prendendo velocità, non abbia la possibilità di sfondare o più verosimilmente saltare le protezioni esistenti ?
(Vedere Foto 23a e 23b)
In questo caso il pericolo, non investe una mulattiera pedonale, ma la strada Provinciale Biella-Piedicavallo !!!

***

Da parte mia, ho provveduto a raccogliere le opinioni e le impressioni di molti, come parte delle fotografie che ben illustrano la situazione, scattate in diverse date e da diverse persone, senza pensare ad una sterile polemica, ma pensando di essere utile.
Ritengo questa, un’opera di monitoraggio e prevenzione gratuita, così come viene invece corrisposta annualmente ai residenti di zone montane più organizzate e ben più attente. Zone montane, forse più povere della nostra, dove però l’attenzione al territorio e la sua salvaguardia ai fini turistici, non sono argomenti elettorali, ma una vera priorità. 

Ringrazio per l’attenzione che ci vorrete dare, restando in attesa di Vostro gentile riscontro, e siamo disponibili ad accompagnarvi il un “giro” ispettivo completo, per illustrarvi sul territorio le nostre perplessità e quelli che per noi restano pericoli incombenti e priorità ignorate.

Cordiali Saluti
Alberto Conterio  



P.s.
Siamo altresì disponibili a fornirvi un disco contenente tutte le fotografie allegate (a colori) e un’ampia raccolta di altre fotografie disponibili non selezionate o indicate nella presente relazione.

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