venerdì 29 ottobre 2010

Caldarroste perfette !


Caldarroste :
c’è sempre da imparare !

Chi mi conosce sa che sono ghiottissimo di castagne. Per me la castagna resta un sogno per 11 mesi l’anno, e quando i frutti cominciano a cadere dagli alberi a metà ottobre… comincia la festa.
Mi piacciono cotte in ogni modo, ma la caldarrosta resta la “regina”.
Una buona caldarrosta ha bisogno di una fiamma vivace, di una pentola forata con il manico della giusta lunghezza e di un braccio che non si stufi di far saltare le castagne per tutto il tempo che queste restano sul fuoco, in modo da ottenere frutti cotti a puntino senza che si carbonizzino !


Quando abitavo a Torino, in un classico appartamento di condominio, il fuoco libero in cucina non era certo consigliabile per la sicurezza, e ci si arrangiava alla meno peggio con una bistecchiera chiusa appoggiata sulla fiamma del Gas. Qui a Balma, la limitazione è data esclusivamente dal tempo. Tempo libero o naturalmente dal tempo meteorologico, non sempre permissivo della nostra terra. Così occorre sfruttare ogni momento propizio del fine settimana tra una pioggia e l’altra.
Una volta di più - devo dire - ci viene in aiuto la nostra cara, vecchia e tanto bistrattata Unità d’Italia, la Patria insomma, che riunendo in essa molte tradizioni e molte esperienze, anche le più stravaganti ci indica per le caldarroste, una soluzione “ognitempo”.
Una delle sere passate, mentre assistevo al Tg1 delle 20.00 infatti, mi è capitato di ascoltare un servizio giornalistico sulla frutta di stagione, il suo costo, e le solite raccomandazione degli immancabili “esperti”.  In esso il giornalista con la sua telecamera al seguito si inoltrava in un mercatino rionale di Roma. Si proprio di Roma capitale, e tra la frutta ben esposta nelle bancarelle si arriva ad inquadrare delle belle castagne di stagione. Non stiamo a scrivere del prezzo - simile a quello praticato nelle gioiellerie la settimana prima di San Valentino - ma siamo rimasti colpiti dalla breve intervista successiva ad una signora, che, acquistando sul momento delle castagne, dava al giornalista un consiglio pratico per trasformarle in breve tempo e con estrema praticità in perfette caldarroste !
In sostanza si tratta di incidere le castagne come siamo abituati a fare normalmente, stenderle su una teglia da forno con un goccino d’acqua sul fondo (qualche cucchiaio da minestra) infilare in un forno ventilato a 200 gradi per il tempo necessario… stop. Il gioco è fatto !
Chiaramente il tempo dipende dalla grandezza media dei frutti, ovvio, …ma il risultato è perfetto davvero, in quanto la sera successiva ho fatto con pieno successo, il mio “esperimento”. 20 minuti in tutto !!!
Ora, anche nelle immancabili giornate piovose dei nostri fine settimana o la sera durante i giorni feriali, possiamo allietarci il tempo con delle caldarroste gustosissime.
Provare per credere. Grazie Roma !!!

29 ottobre 2010 - Alberto Conterio

martedì 19 ottobre 2010

Giorgio Pincin... una garanzia !

Giorgio Pincin… una garanzia !

In questa pagina del Blog, desidero fare un poco di pubblicità ad una delle poche attività commerciali ancora presenti a Balma.
La nostra, che in passato, era una frazione di estrema laboriosità, oggi sta lentamente uscendo dal massimo spopolamento e oblio raggiunto una decina d’anni fa, grazie alla sopportazione degli abitanti autoctoni certo, ma soprattutto alla passione delle nuove persone stabilitesi in valle, che con passione ed impegno desiderano portare un contributo allo sviluppo di questo territorio.


Giorgio Pincin, con la sua attività commerciale rientra tra essi, e si spinge ben al di la di ciò che l’apparenza può far credere e pensare.
Nel suo locale, vero punto di riferimento per i dimenticati abitanti di Balma e dintorni si trova innanzitutto un’amicizia, un consiglio, un aiuto fisico e morale, un sorriso, una battuta, …poi anche un riferimento commerciale di base. Durante la bella stagione, che da noi si riduce al periodo tra l’inizio di luglio e la fine di agosto, quando i villeggianti alzano la media standard delle richieste della popolazione reale (conteggiata non tra i residenti anagrafici ma tra coloro che realmente abitano h24 sul territorio) il locale di Giorgio serve anche da trattoria casalinga e da punto informativo “turistico”. In autunno assieme ad un caffè, si può ottenere il bollettino locale dei “funghi”, oppure chiedere l’azzardo di una previsione meteorologiche sicura di medio periodo.
Supportato dalla “public relations”, Chiara Fiorina sua consorte, e da un cospicuo archivio documentale, fornisce consulenza storica locale a 360 gradi, partendo dal XVIII secolo.

Difficile pensare alla nostra frazione senza la caratteristica figura di Giorgio, che con la sua immancabile quanto proverbiale flemma, è sempre presente e disponibile per tutti.

Chi volesse prenotare una polenta concia in allegria, può telefonare allo… 015.60471.
Grazie Giorgio, e a presto !

19 ottobre 2010 - Alberto Conterio

lunedì 18 ottobre 2010

Tragedia sfiorata a Balma

Tragedia sfiorata a Balma

Domenica 10 ottobre poco dopo le 23, un automobilista con tasso alcolico oltre i limiti di guardia è finito sul greto del Torrente con la sua auto dopo essere volato fuori dal ponte in località Fucina, poco prima di frazione Balma.
Su “il Biellese” di martedì 12 ottobre, nell’informarci, il giornalista che si firma C.MA, scrivendo l’articolo ha omesso un particolare che ritengo importante.


Il “pezzo” infatti, apre con questa frase : “L’automobilista che stava tornando verso casa, a Quittengo, ha visto quell’auto sfrecciare, puntare diritto il parapetto e volare sul greto del torrente da un’altezza notevole.”
Cercherò di completare questo articolo, ricordando che in data 28 aprile 2009 era stato pubblicata una mia lettera in cui, tra le manchevolezze riscontrabili sulla Strada Provinciale in prossimità delle frazioni di Bogna e Balma, denunciavo la totale mancanza del parapetto, …quello che l’automobilista di domenica, non può aver sfondato perché non presente da quando, l’alluvione del 2003 in Valle Cervo, se l’è portato via.
Da allora sul nostro ponticello, il “parapetto” è rappresentato da un intreccio informe di rottami contorti somiglianti ad alcune transenne mobili, tenute in equilibrio sul vuoto da filo di ferro e nastro colorato utilizzato nei cantieri. La nostra amministrazione Comunale, sempre solerte nel risponde alle esigenze dei suoi cittadini, in tutto questo lasso di tempo, pur passando da un sindaco ad un altro, ha alzato le braccia, perché il ponte, trovandosi sulla provinciale, non è di sua competenza.
La Comunità Montana “la Bursh” ancora più solerte pare non essersi neppure accorta del problema, mentre la Provincia di Biella, sia essa retta da Scaramal prima, che da Simonetti della Lega Nord oggi, evidentemente non hanno ancora compreso che l’incombenza spetta a loro.
Probabilmente la responsabilità verrà scaricata su quel birbante del Ministro Tremonti che non concede fondi, e quest’ultimo, strappandosi i le vesti, tornerà a raccontarci della crisi internazionale.
Scongiurata la tragedia comunque, grazie alla vicinanza con la valle di Oropa e quindi alla sicura intercessione della Madonna Nera Regina dei monti la ospitata, a noi abitanti della Valle Cervo, resta la speranza che la nostra Provincia - utile solo ad assegnare qualche bella poltroncina di velluto - vinca al Super Enalotto la somma necessaria a ripristinare le condizioni minime di sicurezza di questo ponte con un manufatto che somigli ad un parapetto. Siamo in attesa di ciò, da 7 anni !
In tutto questo tempo, i cittadini di Balma, di Quittengo e di tutta la Valle Cervo, hanno continuato e continueranno a transitare sul ponticello a loro rischio e pericolo; presto inoltre, la strada tornerà ad essere nuovamente ghiacciata.
La certezza di pagare le stesse tasse dei cittadini residenti in Via Italia a Biella però, ci permette di non dimenticare l’interesse dimostrato su questo argomento dai nostri signori amministratori… anzi ci ricorderemo bene di loro alle prossime elezioni. Non dubitate. Grazie !

Alberto Conterio - 17.10.2010
Articolo inviato a "il Biellese in data di lunedì, 18 ottobre 2010

sabato 2 ottobre 2010

Commemorazione per il 150° Anniversario della prclamazione del Regno d'Italia


Commemorazione ? ...no grazie !

Oggi, sabato 2 ottobre, a 150 anni esatti dal termine della battaglia sul Volturno del 1860, avremmo dovuto commemorare Cicero Tommaso e Pio Magnani, Eroi risorgimentali di Quittengo. Il primo caduto al Volturno appunto ed il secondo ricordato per la sua morte su Monte Suello durante la terza guerra di indipendenza del 1866.


Il desiderio di ricordare questi caduti in modo solenne mi ha guidato per mesi.
Ho cercato, ho scritto, telefonato, provato a prendere accordi, ho assistito anche ad un Consiglio Comunale nel tentativo fallito di trovare interesse nell’amministrazione. Nulla !
Questa Italia non la vuole più nessuno, e i disgraziati che sono morti per essa sono destinati ad essere presto dimenticati del tutto.
Pazienza !

Affermare che nessuno ha ricordato a tempo questi caduti e questa data è ipocrisia. I residenti in Quittengo che transitano più volte al giorno davanti a questa lapide sapevano… ma hanno preferito far credere il contrario.
I valori della Patria infatti sono oggi fortemente in contrasto con il valore del frigorifero pieno, con l’interesse per il proprio orticello, con l’ipocrisia del politicamente corretto…
Suvvia siamo quasi tutti leghisti, ed allora quel balordo di Garibaldi fosse crepato prima ci avrebbe fatto soltanto un favore !
E Cicero Tommaso, garibaldino caduto - per l’Italia e Vittorio Emanuele - secondo il motto che smosse una Nazione dopo secoli di servaggio straniero ?
Povero fesso, manco sembra un Valit… uno di quelli furbi, puri e duri d’oggi ! Fatti suoi e se domani la lapide per “dimenticanza” dovesse anche staccarsi dalla parete della nostra Chiesa parrocchiale chissenefrega, anzi meglio, ci attacchiamo su una bella fotografia di Cota Presidente !
Aria nuova !

Io penso al contrario che certi valori non passino di moda anzi… essi acquistano credito negli anni e fanno la differenza tra una società che progredisce ed un’accozzaglia di disperati alla deriva.
Ecco perché ringrazio coloro che avevano risposto positivamente alla mia proposta, il Gruppo Storico “Pietro Micca”, il Gruppo Storico “La Cerchia”. Un grazie di cuore all’amico Gianni Ruzzier della Segreteria di SAR il Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta e allo stesso Principe, che con estrema gentilezza, cortesia e disponibilità mi hanno fatto avere un graditissimo messaggio per l’occasione che provvederò a consegnare in Comune quale testimonianza.

Concludo mestamente questa pagina del Blog che speravo potesse essere al contrario una bella pagina, ricordando ciò che è inciso su una pietra all’entrata del cimitero degli Eroi sul colle di S. Elia a Redipuglia :

“Agli invitti Eroi caduti, che hanno versato tutto il loro sangue,
solo è degno di accostarsi chi ha nel cuor la Patria”

Io sono orgoglioso di potermi accostare a loro e di essere italiano !

Viva l’Italia sempre !!!


L'epilogo alla Commemorazione - "il Biellese" - Venerdi 19 novembre 2010 - di Paola Avvenengo