Caldarroste :
c’è sempre da imparare !
Chi mi conosce sa che sono ghiottissimo di castagne. Per me la castagna resta un sogno per 11 mesi l’anno, e quando i frutti cominciano a cadere dagli alberi a metà ottobre… comincia la festa.
Mi piacciono cotte in ogni modo, ma la caldarrosta resta la “regina”.
Una buona caldarrosta ha bisogno di una fiamma vivace, di una pentola forata con il manico della giusta lunghezza e di un braccio che non si stufi di far saltare le castagne per tutto il tempo che queste restano sul fuoco, in modo da ottenere frutti cotti a puntino senza che si carbonizzino !
Quando abitavo a Torino, in un classico appartamento di condominio, il fuoco libero in cucina non era certo consigliabile per la sicurezza, e ci si arrangiava alla meno peggio con una bistecchiera chiusa appoggiata sulla fiamma del Gas. Qui a Balma, la limitazione è data esclusivamente dal tempo. Tempo libero o naturalmente dal tempo meteorologico, non sempre permissivo della nostra terra. Così occorre sfruttare ogni momento propizio del fine settimana tra una pioggia e l’altra.
Una volta di più - devo dire - ci viene in aiuto la nostra cara, vecchia e tanto bistrattata Unità d’Italia, la Patria insomma, che riunendo in essa molte tradizioni e molte esperienze, anche le più stravaganti ci indica per le caldarroste, una soluzione “ognitempo”.
Una delle sere passate, mentre assistevo al Tg1 delle 20.00 infatti, mi è capitato di ascoltare un servizio giornalistico sulla frutta di stagione, il suo costo, e le solite raccomandazione degli immancabili “esperti”. In esso il giornalista con la sua telecamera al seguito si inoltrava in un mercatino rionale di Roma. Si proprio di Roma capitale, e tra la frutta ben esposta nelle bancarelle si arriva ad inquadrare delle belle castagne di stagione. Non stiamo a scrivere del prezzo - simile a quello praticato nelle gioiellerie la settimana prima di San Valentino - ma siamo rimasti colpiti dalla breve intervista successiva ad una signora, che, acquistando sul momento delle castagne, dava al giornalista un consiglio pratico per trasformarle in breve tempo e con estrema praticità in perfette caldarroste !
In sostanza si tratta di incidere le castagne come siamo abituati a fare normalmente, stenderle su una teglia da forno con un goccino d’acqua sul fondo (qualche cucchiaio da minestra) infilare in un forno ventilato a 200 gradi per il tempo necessario… stop. Il gioco è fatto !
Chiaramente il tempo dipende dalla grandezza media dei frutti, ovvio, …ma il risultato è perfetto davvero, in quanto la sera successiva ho fatto con pieno successo, il mio “esperimento”. 20 minuti in tutto !!!
Ora, anche nelle immancabili giornate piovose dei nostri fine settimana o la sera durante i giorni feriali, possiamo allietarci il tempo con delle caldarroste gustosissime.
Provare per credere. Grazie Roma !!!
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