Ricordi di un tempo…
Pronto moda
Altre volte il nonno amava ricordare le sue visite ad Adorno, quando ormai adulto e residente a Torino, trascorreva qualche giorno di villeggiatura presso la residenza di famiglia. La casa che ancora oggi abitiamo ad Andorno, era utilizzata quale abitazione, ma anche come luogo di lavoro per l’attività del bis nonno Arnido, che era un eccellente e famoso sarto dell’epoca. La sua sartoria (ricordata ancora da alcune persone anziane fino a pochi anni or sono) impegnava circa 15 dipendenti, che lavoravano di fino, dal taglio alla confezione finita, per uomo, donna e bambini.
Così quando il nonno Guido giungeva in visita dai genitori, papà Arnido provvedeva ad informarsi - a tranello - sui gusti e le preferenze di colore o fogge, per poi confezionare in tempo per la partenza del figlio, un vestito nuovo, a tempo di record, secondo gli ultimissimi crismi della moda del momento. Questa “tradizione”, fu onorata anche quando il nonno Guido, presentò alla sua famiglia, la futura moglie (Margherita Balzola) durante una visita di cortesia. La nonna Margherita ricorda perfettamente, che il bis nonno Arnido, con domande semplici si informò di poche cose, disinteressatamente - sembrava solo voler fare conversazione - e che nessuno gli si avvicinò con un “metro” da sarto in mano per rilevare misure e dimensioni, ma due giorni dopo, al momento dei saluti, consegnò nell’imbarazzo generale un tajer impeccabile nella vestibilità, nella stoffa di gran qualità e moda del momento con finiture di pregio !
Nonno Guido raccontava di quantità incredibili di rotoli di stoffa, disposti ovunque in laboratorio e di una stufa a legna accesa estate ed inverno, utilizzata solo per scaldare i ferri da stiro utilizzati per fare le pieghe di imbastitura o stirare i capi finiti. Alcuni di questi ferri, sono ancora oggi utilizzati in famiglia, quali fermaporta oppure come soprammobili.
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