lunedì 23 novembre 2009

Conclusioni e riflessioni personali

Lo sciopero degli scalpellini del 1912-13
Conclusioni e riflessioni personali

Noi da questo Blog, abbiamo voluto rendere pubblico sull’argomento, anche il pensiero di coloro che allora, ed in tutti questi anni, non hanno mai potuto dire la loro.
Pena l’essere messi alla berlina !
Oggi più che mai, dopo quasi 100 anni dai questi fatti, in cui la storia “ufficiale” - venendo a mancare i testimoni - viene romanzata, riteniamo quanto scritto importantissimo per potersi fare un’idea partendo da punti di vista diversi, in un quadro degli avvenimenti, che non può essere scisso da quello generale d’Italia.

Per concludere, desideriamo tornare ad elencare nuovamente i punti che avevamo già evidenziato in apertura per proporre alcune considerazioni finali :

1) amministrazioni comunali guidate o condizionate da ricchi borghesi estranei al proletariato

E’ sufficiente un fine settimana in Valle Cervo, per rendersi conto, che la maggior parte delle infrastrutture ed altre opere di pubblica utilità che ancora oggi sono utilizzate da tutti nella quotidianità locale sono state costruite da poche e benestanti famiglie borghesi, proprio con il pensiero di servire l’utilità pubblica e la classe più numerosa. Strade, ponti, scuole, chiese, luoghi di incontro, lavatoi, fontane mercati coperti, teatri ed interi villaggi di case, possono essere osservate ovunque, sono la migliore risposta a questa “curiosa” affermazione.

2) sviluppo in valle di organizzazioni socialiste autonome ed originali

Abbiamo evidenziato durante la premessa, che ciò che succedeva in Valle in quel periodo, di originale non aveva nulla, e che fu semplicemente, la conseguenza e lo sviluppo locale di ciò che avveniva nel resto del nostro Paese.

3) i sentimenti democratici e la maturità politica dei rappresentati locali socialisti

Riteniamo che l’articolo 2 locale, possa essere considerato sicuramente “prototipo” in Italia della pretesa antidemocratica della necessità d’essere iscritti al Partito Nazionale Fascista durante il “ventennio”, altro che sentimenti democratici !

4) il grande rigore ideologico di costoro

Vero, su questo punto concordiamo. Costoro, ebbero un grande rigore ideologico, che li rendeva ciechi sul piano etico e morale, arrivando a privare le persone delle più elementari libertà individuali per accrescere il prestigio del Partito di appartenenza.

5) le azioni di sensibilizzazione e proselitismo nei confronti dei residenti

Parlano da se in fatti. L’obbligatorietà dell’iscrizione, le multe e le ammende pecuniarie quando non l’esilio per coloro che pensavano differentemente.

6) l’intransigenza e l’egoismo patronale alla difesa dei loro privilegi consolidati

Questo punto, potrebbe apparire una beffa, dopo il danno. Più che industriali intransigenti, parlerei di un gregge condotto al pascolo dal sindacato, che gestiva la totalità della mano d’opera utilizzabile e quindi i tempi di lavoro, le modalità e i costi.

Nessun commento:

Posta un commento